Quotidiano Immobiliare intervista Valter Mainetti

“Il Gruppo Sorgente, per voce del Prof. Mainetti, conferma la scelta di credere nei trophy asset. In un momento di crisi, – afferma Valter Mainetti – i trophy asset sono l’investimento migliore, lo dimostrano i rilevamenti fatti dal Gruppo, che costantemente tiene d’occhio gli andamenti del Chrysler Buildingg e del Flatiron Building, un monitoraggio che conferma la crescita di questi asset, che in un periodo di cresi vengono visti come una sorta di beni di rifugio.”

QI: Oltre al tutto il comparto trophy, Sorgente è attiva anche su altri fronti, come dimostrano i recenti grossi investimenti sul settore delle “nuove energie”, nonché, l’acquisto di 2 alberghi.
Valter Mainetti: purtroppo i trophy asset sono difficile da trovare, quindi spingiamo i nostri investimenti anche verso immmobili di prestigio, anche se non propriamente “trophy”. Con un investimento da 100 milioni di euro è stato impostato un fondo per il fotovoltaico, un investimento da anni “inseguito”, in quanto è un settore in grande sviluppo.
Non ci fermeremo soltanto qui, vista la richiesta da parte di investitori stranieri che ci chiedono di insistere verso questo settore. Abbiamo acquistato due alberghi nella zona di Bari, insieme alla Banca Popolare di Bari, sottroscrittore
del nostro fondo. Su Roma un albergo in via Palermo. Ancora. Abbiamo istituito due fondi ad apporto
per la SIAE. Non sono stati acquistati da noi, come erroneamente è stato scritto in qualche giornale; il gruppo ha
costituito due fondi affinché la SIAE possa apportare i suoi immobili, mantenendone il totale controllo.
QI: si è parlato molto del riconoscimento del settore immobiliare a livello politico ed economico. Cosa si può fare per in un contesto economico alquanto difficile, che l’immobiliare venga percepito in modo positivo
Valter Mainetti: il settore immobiliare in genere è molto migliorato, rispetto a come era visto un ventennio fa. Prima il settore era visto come “i palazzinari” a Roma, i broker, chiamati semplicemente sensali o mediatori, e poi c’erano quelli che facevano appalti pubblici. Nessuna di questa categorie è stata mai vista di bene.
Poi grazie all’avvento dei fondi e della finanza immobiliare, indubbiamente si è innescata una evoluzione.
C’è ancora molto da fare per restituire a chi lavorare nell’immobiliare una immagine positiva.