Il giudice accoglie il ricorso: Eurolink guidato da Webuild dovrà consegnare le azioni

di TOBIA DE STEFANO

Quanto può valere oggi una quota consistente di Eurolink, il consorzio che sta per costruire il ponte sullo Stretto di Messina? Considerando che parliamo di un’opera che vale circa 14 miliardi, viene da dire tanto. E che la posta in palio sia di quelle «appetitose» devono averlo pensato anche Webuild, l’ex Impregilo, la più grande società di costruzioni italiana che controlla la maggioranza relativa, il 45%, della stessa Eurolink e l’azienda Condotte, altro colosso edile che però non se la passa altrettanto bene e sta per uscire dopo anni burrascosi da una procedura di amministrazione straordinaria. Al punto che entrambe si sono rivolte a! tribunale di Milano (sezione specializzata m materia di impresa) per dipanare la matassa: chi ha diritto a detenere il 15% delle azioni del general contractor (Eurolink appunto) presieduto dall’ex capo della polizia Gianni De Gennaro? La disputa che va avanti a colpi di carte bollate da settimane è stata risolta dal giudice Nicola Fascilla che ha ordinato a Eurolink di «consegnare entro 7 giorni dalla comunicazione del provvedimento alla Società Italiana per Condotte d’Acqua in amministrazione straordinaria il certificato azionario rappresentativo delle 22.500.000 azioni del consorzio» e ha condannato Eurolink al pagamento di una somma pari ad euro 10.000 in favore di Condotte per ogni giorno di ritardo» nella consegna delle azioni rispetto al termine indicato.

Visto che nel frattempo l’azienda Condotte è stata acquisita da Sorgente (attraverso Tìberiade Holding), il gruppo immobiliare che fa capo alla famiglia Mainetti (editore del Foglio), a breve il 15% verrà girato alla nuova proprietà. Queste le conclusioni, ma per capire la trama bisogna riavvolgere il nastro della storia. E partire dalla crisi di Condotte che nel 2016 era la terza impresa italiana dopo Salini Impregilo e Astaldi (oggi entrambe Webuild) con un fatturato di 1,3 miliardi. Un gigante dalle gambe d’argilla visto che dopo pochi mesi (2017-2018)in preda a una gravissima crisi di liquidità sarebbe stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. La procedura prevede tra le altre cose la cessione dei vari rami d’azienda.

E tra questi c’era appunto il 15% di Eurolink. Sono gli anni più diffidi i per Condotte con il lavoro dei tre commissari straordinari – Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti difesi dallo studio legale dell’avvocato Francesco Fimmanò – che si concentra sula necessità di garantire i posti di lavoro (a oggi poco più d i400) e le varie commesse (tra queste spicca la Città della Salute di Sesto San Giovanni) che ancora rimpinguano il portafoglio ordini. Tra il 2022 e il 2023 la svolta. Imprecim, una controllata di Tiberiade, la holding della famiglia Mainetti, acquista l’azienda con un’operazione da circa 280 milioni di euro.

Intanto la caparbietà di Matteo Salvini riporta in auge il progetto del Ponte e il 15% di Eurofink (le altre quote del consorzio sono detenute da Webuild con il 45%, Sacyr con il 18,7%, Cmc al 13%, dalla giapponese Ihi al 6,3 % e dal consorzio Aci che vanta il 2%) da partecipazione dormiente si trasforma in una sorta di miniera d’oro. Secondo Eurolink e quindi Webuild che ha la maggioranza del consorzio, nella cessione di Condotte a Tiberiade non sarebbero stati rispettati gli obblighi di comunicazione dell’operazione e quindi il consorzio non è tenuto alla consegna delle azioni, mentre per i ricorrenti è scontato che prevalga l’interesse pubblico alla realizzazione completa del programma di amministrazione (che prevede la cessione del ramo core) e soprattutto c ‘è una decisione dei ministero del Made in Italy che ha dato il via libera alla cessione dell’ex colosso delle costruzioni. Nelle scorse ore arrivata l’ordinanza che impone a Eurolink di consegnare le azioni.

Da evidenziare che i ricorsi sono stati due: quello della società Condotte in amministrazione straordinaria e l’altro della stessa Imprecim difesa dall’avvocato Giuseppe Fauceglia. Il giudice ha accolto il primo e respinto il secondo. Ma la sostanza non cambia. Una volta consegnate le azioni alla procedura le stesse verranno girate alla Holding dei Mainetti.

LA VERITÀ – 31/08/2023 – Estratto da pag. 17