Avanti tutta sulla quotazione, anche se a questo punto è probabile che Sorgente Group sbarcherà a Piazza Affari con qualche settimana di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, quindi verso novembre. Il mancato approdo in borsa di Rottapharm e Sisal non è ben augurante per chi ha in corso un’ ipo, ma Valter Mainetti, fondatore e amministratore delegato della società immobiliare, ha pochi dubbi che il mercato apprezzerà l’operazione, anche perchè le prospettive sul mercato immobiliare sono positive. << Ci siamo resi conto che le sgr stanno attraversando un periodo di flessione e che l’interesse degli investitori a partecipare o investire in fondi di diritto italiano sta scemando>> , spiega Mainetti a MF-MILANO FINANZA. Sono soggetti, spiega il numero uno di Sorgente, che << preferiscono investire in altri strumenti, come sono ad esempio i titoli quotati>>. Per questo << ci siamo indirizzati verso questa operazione >>. Anche perché i fondi si sono dimostrati poco liquidi, rendendo complesso uscire dall’investimento, senza contare che le tante proroghe chieste all’ autorità per allungare la scadenza dei fondi << non hanno favorito il comparto>> aggiunge Mainetti. Altro problema riguarda poi la stessa natura delle sgr, << molte delle quali si sono ridotte a essere quasi delle fiduciarie, perché costituiscono fondi su mandato preciso di enti di previdenza, con buona pace dell’autonomia di gestione>>, spiega Mainetti. Insomma, il binomio sgr-fondo non funziona più come un tempo, tra proroghe e regolamentazione. Per questo, << volendo continuare a fare gli immobiliaristi, il sistema migliore era quotare una società>>. Nel dettaglio L’ ipo riguarderà una controllata di Sorgente Group, ovvero Sorgente Res( Real Estate System ), della quale sarà collocato oltre il 50% ( rendendo quindi la società contendibile) e che provvederà il conferimento di alcuni immobili prevalentemente italiani in parte apportati direttamente da Sorgente, in parte da alcuni fondi gestiti da Sorgente sgr, in parte dal partner industriale dell’operazione, ovvero Ipi. Nel portafoglio iniziale è previsto anche il conferimento di Milanosesto, di cui Sorgente Group ha acquisito una partecipazione del 21,2%. << A Milano sesto credo molto e poi secondo me in una società quotata deve esserci anche una parte di sviluppo, che nel nostro caso inciderà per circa il 25%>>, spiega Mainetti. << Quando quell’operazione sarà avviata darà occupazione a quasi 3.500 persone per 10-12 anni e Renzo Piano dal punto di vista urbanistico è una garanzia>>. Con la quotazione, a Sorgente Res dovrebbero essere conferiti circa 750 milioni di immobili, dei quali circa 350 milioni di equity e l’obiettivo di raccolta è previsto fra 500 e 600 milioni. Se il target sarà confermato, alla fine Sorgente Res sarà dotata di un patrimonio di circa 2 miliardi, incluso il debito. Il momento per un’ ipo immobiliare d’altronde sembra favorevole. << Ci rendiamo conto che qualcosa nel settore si sta risvegliando>>, sostiene Mainetti, anche se finora << a parte il dato positivo sulle compravendite, è più una considerazione che riguarda l’attenzione che sta riscuotendo il mercato>>. Ad esempio è evidente l’interessa di grandi gruppi internazionali << anche perchè indubbiamente i prezzi degli immobili italiani sono allettanti rispetto a quelli di altri Paesi europei. Noi stessi è chiaro che avendo un ‘ ipo in corso faremo attenzione alla presenza di soggetti interessati a investire nel rela estate nazionale>>. Sullo sfondo, per il comparto delle sgr resta il tema del consolidamento. << Me lo aspetto sicuramente>>, conclude Mainetti, << ci sono 70 società di gestione e sono troppe. Per quelle più picco non mi sentirei di pronosticare una vita molto facile>>. E Sorgente Group? << Per adesso ci concentriamo sulla quotazione, ma se nei prossimi mesi dovessero capitare acquisizioni percorribili, con patrimoni gestiti da 200-300 milioni, le considereremo>>.