I suoi fondi d’investimento hanno titoli suggestivi: Michelangelo, Caravaggio, Donatello, Tiziano, Tintoretto. Nomi che evocano gli antesignani del made in italy più prestigioso, della bellezza, del Rinascimento. E l’arte sembra essere una costante nella vita e nel lavoro di Valter Mainetti, un po’ immobiliarista, un po’ finanziere ma soprattutto, ci tiene moltissimo a sottolinearlo, collezionista. Di pezzi d’arte greca e romana è pieno lo spazio espositivo del grande atrio della sede del gruppo Sorgente in via del Tritone; la sua Fondazione, il cui coordinatore artistico è Claudio Strinati, possiede una pinacoteca con opere dal 1400 al 1700, e artistici si possonodefinire sicuramente i palazzi storici che acquista con i suoi fondi: dal Flatiron Buildingdi New York, suggestivo grattacielo art deco dei primi del ’900 con la sua forma a ferro da stiro unica al mondo, alla Clock Tower di Santa Monica a Los Angeles, emblema dell’America on the road, anch’esso costruito nella prima metà del secolo scorso.

Il gruppo Sorgente, creato nel 2001 da Mainetti, gestisce oggi una sessantina di società negli investimenti e nella finanza immobiliare . «Gli investitori istituzionali, dagli enti di previdenza alle società di assicurazioni, ci affidano parte dei capitali da loro amministrati sottoscrivendo quote dei nostri fondi d’investimento» , spiega Mainetti. «Dopodiché noi gestiamo queste somme e acquistiamo immobili “iconici”, quelli che diventano simboli di una città» . Di questi immobili di gran prestigio il gruppo ne ha allineati non solo in America ma anche in Europa, come palazzi in via Senato a Milano oppure la Galleria Alberto Sordi a Roma. «Sono tutti stabili – spiega Mainetti – che danno un buon rendimento oltre ad apprezzarsi appunto per il loro prestigio nel corso degli anni». Oggi Sorgente Group possiede e gestisce un patrimonio immobliare di 4,4 miliardi di euro, e sta per debuttare in Borsa con la quotazione a Milano di una delle società controllate, la Sorgente Res.

Mainetti viene da una famiglia di imprenditori che con le costruzioni ha sempre avuto a che fare. «Mio nonno emigrò in America dove creò una società che montava le strutture in acciaio dei primi grattacieli. Fra questi, montò le strutture portanti del Chrysler Building, il famoso grattacielo di New York inaugurato nel 1929, di cui proprio uno dei nostri fondi comprò la maggioranza nel 2005. La vendemmo nel 2008 e con i proventi comprammo il Flatiron». Non tutta la famiglia si era trasferita in America, e dopo la guerra, il ramo italiano dei Mainetti si dedicò alla realizzazione di grandi impianti meccanici: il Sincrotone di Frascati, L’Alfa di Arese, le Acciaierie di Terni e Taranto.

Laureato in Scienze Politiche nel 1973 con Aldo Moro, Mainetti subentrò alla fine degli anni ’70 alla guida del gruppo di famiglia: prima si concentrò sull’edilizia sociale, e poi dopo la riforma dei fondi d’investimento nel ’99 cominciò la nuova attività nel settore della finanza immobiliare. «Fu una scelta controcorrente, avrei guadagnato di più facendo il costruttore, ma sono sempre stato affascinato dall’innovazione degli strumenti finanziari più moderni».