Il Foglio, in sofferenza economica dopo il disimpegno della famiglia Berlusconi e la rasatura quasi a zero dei finanziamenti statali, sembra avere trovato la quadra nella nuova compagine editoriale grazie all'ingresso di due soci con un investimento di 5 milioni di euro: Matteo Arpe, uomo che sa di editoria e di conti, e Valter Mainetti, sofisticato immobiliarista che tratta risorse culturali, finanziarie ed economiche con indubbia destrezza. La nuova società editoriale, che verrà formalizzata a breve, prevede la costituzione di un comitato presieduto da Giuliano Ferrara a cui è stata, attribuita tra l'altro la funzione di fare da collegamento tra gli editori e i giornalisti. Al comitato spetterà, in caso di nomina del direttore, presentare una lista di tre nomi al Cda che poi voterà il prescelto di diritto. Arpe – che può vantare nel proprio paniere editoriale testate come Lettera43, Pagina99 e in modo indiretto le attività di Banzai sulla Rete – è particolarmente soddisfatto dell'acquisto del 40% delle quote (l'altro 40% è destinato a Mainetti, mentre il rimanente 20% verrà suddiviso tra Ferrara e altri piccoli azionisti). "Il Foglio, giornale di piccoli numeri, produce un'informazione di alta qualità", dice il fondatore del gruppo Sator, "che può interagire con i grandi numeri delle altre testate e trarre vantaggio dall'esperienza e dalle capacità di un team decisamente qualificato". Quel che gli piace della redazione capitanata da Claudio Cerasa è il fatto che sia "formata da giovani molto in gamba e pieni di energie culturali che possono parlare a un mondo loro coetaneo e altrettanto maturo". Da parte sua Valter Mainetti ribadisce che la sua è stata "una scelta culturale e non economica". Il presidente di Sorgente Group, che a fine mese si presenta in Borsa, giudica la testata fondata nel 1996 da Giuliano Ferrara "un giornale prezioso e di alta qualità", al punto da "farmi ritenere che l'investimento fosse compatibile con tutto ciò che ho sempre amato fare nella vita". Erede di costruttori in Italia e negli Usa, Mainetti è il fondatore di Sorgente Group che governa tre solide holding di investimenti, finanza e gestione immobiliare e, insieme alla moglie Paola, presiede la Fondazione Sorgente Group che possiede una ricca raccolta di antichità greche e romane, una pinacoteca con opere dal 1400 al 1700 e uno spettacolare assortimento di arte liberty. Il patrimonio immobiliare di Sorgente vanta gioielli come il Flatiron Building di New York e il Fine Arts Building di Los Angeles, la ex galleria Colonna (ora galleria Alberto Sordi) di Roma, immobili di pregio a piazza Cordusio e via Senato a Milano, mentre sul fronte alberghiero si contano diversi Relais & Châteaux francesi. L'ingresso di Mainetti nella nuova società del Foglio corrisponde alle aspettative di tutti i personaggi in commedia: Arpe, che non deve accollarsi da solo tutti gli oneri e i rischi dell'impresa; Giuliano Ferrara, che non consegna il suo amato Foglio/figlio nelle mani di un unico editore; Mainetti, che partecipa all'impresa di un giornale molto attento anche agli scenari internazionali e voce ascoltata nei luoghi del potere nostrano grazie all'autorevolezza delle sue firme, a partire da quella di Giuliano Ferrara, e al buon rapporto di conoscenza con Matteo Renzi e il suo entourage, di cui Cerasa da fine febbraio nuovo direttore – è stato e rimane il più attento cronista. Daniele Scalise