Letizia Guadagno de “La Gazzetta dell’Antiquariato” intervista Valter Mainetti

Quando ha cominciato a collezionare opere d’arte?

Personalmente ho iniziato negli anni ’70 comprendo opere di scultura, archeologia e pittura italiana del ’600 e ’700. Ad essere precisi, il mio primo acquisto è stato uno stipo del ’700 in ebano e avorio. La passione e il rispetto per l’arte mi è stata trasmessa da mio padre Sergio che, alla fine degli anni Trenta, iniziò a raccogliere libri antichi e mobili lombardi del Settecento in omaggio alle origini del luogo di nascita di mia madre.

Lei colleziona diverse tipologie di oggetti e di opere: quale predilige in modo particolare?

Ho un interesse spiccato per colonne, capitelli e fregi architettonici. Prediligo, inoltre, la statuaria con particolare attenzione ai ritratti di età Giulio-Caludia. Questa, che è una vera e propria passione, è nata da un’intensa frequantazione dei Fori Imperiali. All’età di 14 anni quando vivevo tra Milano, dove frequentavo il liceo, e Roma, dove risiedeva la mia famiglia, amavo considerare questo sito archeologico una sorta di rifugio. Per quanto concerne la pittura, invece, amo la scuola emiliana, con i suoi esponenti Guido Reni e Guercino. Mi interessa poi il vedutismo romano settecentesco, anche per il suo valore documentale della città di Roma.

Ci sono opere alle quali è più legato?

Un posto speciale è occupato dal Ritratto di Marcello, una testa in marmo pario databile intorno al 20-25 a.C che rappresenta Marco Claudio Marcello, figlio di Ottavia, sorella di Augusto, e di Caio Claudio Marcello, discendente dall’antichissima famiglia Claudia. Quest’opera ha dato avvio alla mia ricerca di ritratti dei principi di età Giulio Claudia. Per quanto riguarda i dipinti, sono particolarmente legato a La Visitazione di Carlo Maratti, alla Sofonisba Nuda del Guercino e al San Pietro Penitente di Giulio Reni.

C’è un opera che non ha e vorrebbe avere?

Mi piacerebbe avere un ritratto di Augusto.

Dove acquista solitamente le sue opere: aste, gallerie, privati?

Mi avvalgo di tutti e tre questi canali, purché l’oggetto abbia una certificazione di provenienza. Mi rivolgo a venditori di comprovata esperienza ed affidabilità e a collezionisti privati illustri.

Si affida anche alla consulenza di esperti?

La Fondazione Sorgente Group si avvale sempre della consulenza di esperti del mondo accademico, sotto la guida del Prof.  Claudio Strinati, Direttore Scientifico  per la Fondazione. Per l’archeologia, abbiamo contatti con il Prof. Eugenio La Rocca e con il Prof. Antonio Giuluano; mentre per la pittura, sono state preziose le consulenze di Sir Denis Mahon, uno dei massimi esperti del Guercino, venuto a mancare all’età di 100 anni nel 2011. Per la conferma delle attribuzioni di alcuni dipinti, infine, fondamentali sono i pareri di Nicholas Turner e Andrea Emiliani.

Sono stati scritti saggi o testi sulla sua collezione?

I nostri studiosi di riferimento stendono testi scientifici di approfondimento ogni volta che un’opera viene esposta in una mostra. Abbiamo inoltre pubblicato diversi volumi tra cui Marcello di Valerio Massimo Manfredi sul ritratto di Marcello, in occasione della sua esposizione a Palazzo Massimo; Il Sorriso di Dionisio di Eugenio La Rocca sulla maschera in bronzo di Papposileno della seconda metà del I secolo a.C. e sulla statua in marmo di Dionisio Stante della seconda metà del II d.C, entrambe esposte a Palazzo Altemps; La Diana Cacciatrice sul dipinto di Guercino presentato alla Pinacoteca di Cento. Abbiamo, infine, realizzato dei siti web specifici (www.collezione-m.com e www.fondazionesorgentegroup.com) per chiunque volesse visionare tutte le opere di nostra proprietà.

Come nasce la decisione di istituire la Fondazione Sorgente Group e quali sono le finalità?

Ho dato vita alla Fondazione Sorgente Group insieme a mia moglie Paola, Vicepresidente della Fondazione, con cui da sempre condivido l’interesse per il mondo delle arti, non solo pittura e scultura ma anche acrchitettura.

Creata nel 2007 come istituzione per l’arte e la cultura senza finalità di lucro, La Fondazione è nata grazie al sostengo economico del gruppo finanziario immobiliare Sorgente Group. E’ impegnata nell’acquisto di opere d’arte, in particolare pitture antiche e opere archeologiche di epoca greca e romana, con l’obiettivo di approfondire il loro studio e di contribuire al restauro e ad una migliore conservazione e fruizione.

La Fondazione si occupa anche delle studio, della valorizzazione e della promozione delle opere archeologiche e pittoriche della Collezione M, la raccolta nata negli anni Trenta per volontà della mia famiglia.

Come è maturata invece l’idea di creare lo Spazio espositivo Tritone e di presentare opere nella Galleria Colonna?

L’idea di Spazio Tritone è venuta frequentando il mondo newyorkese dove esiste la consuetudine, per le grandi corporation, di realizzare spazi espositivi presso le proprie sedi, spesso nelle sale situate ai primi piani degli edifici. Un modo per assicurare la massima visibilità alle proprie collezioni artistiche. Abbiamo pensato di ripetere questa idea  a Roma, nella sede della nostra società sita in un palazzo a Via del Tritone, e di allestire qui mostre temporanee di diverso soggetto e interesse. E’ nato così lo Spazio espositivo Tritone che abbiamo inaugurato lo scorso giugno con Un angolo di Art Nouveau a Roma. Una mostra con mobili, oggetti d’arredo, sculture e pitture eseguite da artisti importanti come Emile Gallé, Galileo Chini, Louis Chalon, Peter Carl Fabergé, Giovanni Baldini.

Nella prossima mostra presenteremo invece, per la prima volta al pubblico, la scultura greca raffigurante la divinità alata di Athena – Nike. E’ un’opera in marmo pario risalente alla metà del V secolo a.C., considerata dalla Soprintendenza ARcheologica di Roma di particolare pregio e interesse storico – artistico.

Quanto alla Galleria Alberto Sordi, già Colonna, la scorsa primavera abbiamo presentato li una parte originale della Torre Eiffel. Una porzione della scala elicoidale che collegava il secondo al terzo piano, acquistata dalla Fondazione Sorgente Group in un’asta a New York nel 2011.

Quali consigli darebbe a chi volesse cominciare una collezione come la sua?

Direi che bisogna avere una forte passione personale, supportata da un buon bagaglio culturale e da molta pazienza e costanza per procedere con acquisti ben ragionati. Consiglierei, inoltre, di farsi affiancare da specialisti del settore. Pur potendo oggi contare su approfondimenti scientifici sempre più accurati, la conoscenza del mondo artistico è molto complessa.